Tercas, non erano aiuti di Stato, ma ora chi rimborsa i danni per le banche? Intanto Rossi esce da Bankitalia e Nicastro sale in Ubi
Ieri, 19 marzo, festa del Papà e giornata di notizie eclatanti in ambito finanziario, su Rossi, Tercas e Nicastro. Da Palazzo Koch, intanto, arriva la notizia secondo cui Salvatore Rossi, DG di Bankitalia, scrivendo ai dipendenti, si è detto “indisponibile” ad un secondo mandato. Dopo l’impasse sul rinnovo di mandato al vice direttore Luigi Federico Signorini, tuttora in stand by, una presa di posizione che certo non può passare inosservata.
Ma da Lussemburgo in mattinata è arrivata una notizia ancor più significativa ed emblematica dei rapporti di forza tra Autorità nazionali ed Europee, in ordine ai salvataggi bancari o presunti tali.
Il Tribunale dell’Unione Europea, con sentenza di ieri, ha annullato la decisione della Commissione Europea adottata nel 2015 secondo cui “un intervento di sostegno di un consorzio di diritto privato a favore di uno dei suoi membri costituiva un ‘aiuto concesso da uno Stato‘ “.
La decisione in parola era stata assunta in ordine all’intervento di 230 milioni del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) per coprire il deficit patrimoniale di BancaTERCAS (Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo) e per fornirle garanzie per assicurare l’intervento della Banca Popolare di Bari finalizzato al salvataggio dell’istituto teramano sotto commissariamento dal 2012, operazione debitamente approvata dalla Banca d’Italia nel 2014, finita da subito sotto la lente della Commissione in ragione di dubbi circa la compatibilità con le norme UE in materia di aiuti di stato e culminata con la bocciatura del 23.12.2015.
Proprio le forti resistenze del Commissario UE alla concorrenza Margrethe Vestager erano state alla base delle successive decisioni molto penalizzanti per i risparmiatori adottate dall’Italia nelle crisi bancarie, in primis con la Risoluzione del novembre 2015 delle “fantastic four” (Banca Marche, CariFe, CariChieti e Banca Etruria) e successivamente per le popolari venete.
Alla luce della sentenza di ieri, 19 marzo, che ha riconosciuto la regolarità dell’intervento del FITD nel salvataggio di Banca Tercas, ben altre potevano essere le decisioni che potevano essere assunte per risolvere le crisi bancarie delle quattro Banche del Centro Italia nonché delle ex popolari venete.
Dall’ABI si sono subito levati commenti positivi sulla decisione arrivata da Lussemburgo e richieste di dimissioni del Commissario Vestager, rea con la propria rigida interpretazione, di aver “aggravato le crisi” bancarie italiane rendendole “più costose” per la collettività.
E’ stato ieri sentenziato come la Commissione UE abbia in modo illegittimo bloccato gli interventi del FITD per i tentativi di salvataggio bancario e da questa decisione discende, secondo i vertici ABI, la richiesta che la stessa Commissione rimborsi i risparmiatori e le banche concorrenti, “danneggiate dalle conseguenze delle sue non corrette decisioni“.
Nel frattempo, sempre ieri e per non farci mancare il… sale in casa, si è appreso come il sindacato azionisti (che comprende 264 soggetti tra fondazioni e patti vari in rappresentanza del 22% del capitale) di UBI Banca abbia individuato Roberto Nicastro quale candidato al ruolo di Vice Presidente.
Che strana coincidenza …
Il Dott. Nicastro, già DG di Unicredit, è stato il professionista nominato da Bankitalia al ruolo di Presidente delle good bank Nuova CariFe, Nuova Banca Marche, Nuova CariChieti, Nuova Banca Etruria, queste ultime 3 acquisite nel 2017 per un misero euro guarda caso proprio da UBI Banca …
“Una coincidenza che coincide” per dirla alla Totò.
Ma che strano mondo quello delle banche …