L’Istituto tecnico Trentin di Lonigo e Banca delle Terre Venete scommettono sull’utilità di creare un vero e proprio archivio di dati e di monitoraggi da fornire agli agricoltori e agli studenti che hanno aziende agrarie per poter valutare le migliori scelte agronomiche future.
Il progetto si chiama “Learning by doing for a suistanable agricolture” ed è incentrato sull’analisi del suolo del territorio. Sarà in grado di fornire strumenti per una consulenza tecnica alle aziende che valuti l’esatto impiego e tipologia di fertilizzanti e di antiparassitari, calibrandone quindi l’uso nell’ambiente. Grazie anche alla partecipazione del CREA (Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia) e delle attività previste dal progetto “MicroBIO” è stato messo in atto uno studio approfondito sui microorganismi del suolo di vigneti e sul loro rapporto con quelli della parte aerea della vite. A questo equilibrio è connessa la salubrità delle uve prodotte, che influenza poi gli organolettici dei vini.
“Non parliamo solo di prodotto, ma anche di salvaguardia ambientale e di valorizzazione del paesaggio – spiega il dirigente scolastico del Trentin di Lonigo, Michele Ceron -. A questo proposito sono state iniziate delle attività di educazione ambientale che coinvolgono i ricercatori del CREA e gli studenti della scuola, per creare un flusso di competenze e sensibilizzare le nuove generazioni che dovranno affrontare gli effetti del cambiamento climatico. Sono infatti coinvolte sia le classi dell’indirizzo agrario, sia quelle ad indirizzo chimico e in particolare le classi delle biotecnologie ambientali. Per fare questo – continua Ceron- l’Istituto Trentin aveva necessità di acquisire uno strumento per l’analisi del suolo ad assorbimento atomico”.
“Quello in dotazione alla scuola era ormai obsoleto e inservibile – spiega Annalisa Spolaor, docente referente del progetto per la scuola – ed era quindi per noi vitale trovare un partner che credesse in questo percorso e ci aiutasse ad acquistarlo. Con l’intervento di Banca delle Terre Venete abbiamo dato corso ad un nuovo ciclo progettuale, che durerà tre anni e coinvolgerà a scuola almeno 400 studenti, con interessantissime ricadute nel territorio”.
“Aiutare la scuola ad acquistare questo strumento era importante- spiega Gianfranco Sasso, Presidente di Banca delle Terre Venete. Non solo per garantire la continuità d’istruzione e di formazione per gli studenti di quest’area vicentina e di tanta parte del Veneto, ma anche per offrire un servizio al territorio e alle imprese in ottica di sostegno alla logica di sviluppo sostenibile, sulla quale anche la nostra BCC sta investendo. Un investimento dunque – conferma il Presidente Sasso – che va ben oltre al valore di 28 mila euro dell’acquisto dello strumento necessario all’Istituto. E’ un volano che si rimette in moto per l’agricoltura- conclude- e che dà dinamicità a tutta una serie di azioni, di iniziative, di sensibilità e prospettive future. In questa direzione va l’impegno della Banca nel finanziare scuole e indirizzi di studio di interesse per progetti socio-economici e culturali di pregio”.