“I risultati del 2022 sono stati al di sopra delle aspettative”, ha dichiarato Enrico Marchi, Presidente del Gruppo Banca Finint. “Questo è stato l’anno della piena integrazione di Finint Private Bank (già Banca Consulia) e di Finint Revalue, due asset che ci hanno consentito di crescere e di espandere il nostro perimetro al private banking e di potenziare i servizi attorno al grande mercato dei crediti deteriorati e in sofferenza. Abbiamo così potuto aggiungere al nostro già ricco portafoglio di servizi due elementi che ci consentono di crescere per essere sempre più vicini alle imprese, ai territori e agli imprenditori. Abbiamo inoltre ridotto il profilo di rischio del Gruppo diversificando le fonti di ricavo e rafforzato l’equilibrio finanziario aggiungendo nuove forme di raccolta stabile. L’integrazione proseguirà anche nel 2023 con l’obiettivo di ampliare ancora di più il nostro perimetro di azione grazie ad una squadra di professioniste e professionisti giovani e motivati che, sono certo, sapranno supportare al meglio le opportunità di crescita organica del Gruppo”.
Per Fabio Innocenzi, Amministratore Delegato del Gruppo Banca Finint: “Il Gruppo Banca Finint a fine 2022 gestiva o forniva consulenza a circa 11,5 miliardi di euro di attivi, dei quali circa 2,9 miliardi nel private banking, 1,5 miliardi nei servizi di consulenza alla clientela istituzionale, 3,9 miliardi nell’asset management e 3,3 miliardi nel segmento NPE. Il Gruppo sta procedendo nel proprio piano industriale, che ha previsto un obiettivo di sviluppo importante, sia attraverso la crescita nelle attività core, sia attraverso la diversificazione delle fonti di ricavo tramite l’avvio di business sinergici e complementari rispetto a quanto già in essere: l’integrazione di business ad alto valore aggiunto e con un importante livello di resilienza e ricorrenza degli utili, rappresentate dal wealth management e dal private banking, unitamente al rafforzamento dell’operatività sugli NPE, ne sono la dimostrazione. Nel 2023 puntiamo ad una ripresa anche di quelle commissioni che nel 2022 erano state penalizzate dal calo dei mercati finanziari. Dal punto di vista commerciale, emergono i benefici dell’ampliamento della rete corporate e della riqualificazione di quella private. I costi, a loro volta, salgono a doppia cifra riflettendo la crescita numerica del personale tesa a rafforzare sia le strutture di business, sia quelle di staff. L’aumento della redditività procede a doppia cifra, ben supportata da ratio patrimoniali superiori a quanto richiesto dal regolatore e da indicatori equilibrati di liquidità”.
Sviluppo del business
In un contesto globale ancora incerto a causa della pandemia e alle conseguenze della guerra sulle economie, Banca Finint ha continuato ad operare al fianco di imprese, imprenditori e assieme alle istituzioni finanziarie nazionali portando avanti le linee guida del proprio piano strategico con orizzonte temporale 2023. Il 2022 è stato dunque l’anno dell’effettivo ampliamento del perimetro del Gruppo con la piena integrazione di Finint Private Bank (già Banca Consulia) a partire dal secondo semestre dell’anno e di Finint Revalue. Il Gruppo quindi si è rafforzato allargando i propri servizi al wealth management e al private banking e ampliando con successo il filone di business legato all’acquisto, valorizzazione e gestione di crediti in sofferenza. Gli obiettivi di crescita del business per il 2023 sono previsti al di sopra del 20% per quanto attiene il risultato al lordo delle imposte.
Banca Finint, inoltre, unitamente alla controllata Finint Investments e a Sinloc – Sistema Iniziative Locali, è stata incaricata della gestione di un importo pari a 165,55 milioni di euro del Fondo Tematico per il Turismo Sostenibile da 500 milioni lanciato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e dal Ministero del Turismo e della gestione di 108,8 milioni di euro del Fondo Tematico per i Piani Urbani Integrati da 272 milioni lanciato dal Ministero dell’Interno e dalla Banca Europea per gli Investimenti nel contesto del Fondo di Fondi istituito nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Obiettivo del Fondo Tematico per il Turismo Sostenibile è supportare il turismo sostenibile e la rigenerazione urbana mettendo a disposizione investimenti per la costruzione, ristrutturazione e ammodernamento di strutture e infrastrutture turistiche e interventi legati alla transizione verde e digitale nel settore turistico. La mission del Fondo Tematico per i Piani Urbani Integrati è contribuire ad attrarre investimenti privati per finanziare progetti volti a promuovere la rigenerazione urbana sostenibile, l’inclusione sociale, l’efficienza energetica e l’innovazione digitale.
Risultati 2022
Di seguito si illustrano i risultati consolidati di Banca Finint per l’anno 2022, confrontati con i risultati consolidati dell’anno precedente. Il bilancio del 2022 per la prima volta consolida nel perimetro, dal 1° luglio 2022, anche i risultati di Finint Private Bank e di Finint Revalue, le cui integrazioni sono state perfezionate nel corso dell’anno.
Il margine finanziario e da servizi ammonta a 85,4 milioni di euro, in crescita del 38,9% rispetto all’esercizio precedente. La componente economica più rilevante rimangono i ricavi da commissioni nette che, a fine esercizio, risultano pari a 70 milioni di euro (+28% rispetto all’anno precedente) e sono pari al 79% del margine di intermediazione del Gruppo. In aumento sia le commissioni nette realizzate da Banca Finint (44,9 milioni di euro contro i 41 milioni del 2021), sia quelle di Finint Investments (16,3 milioni di euro contro 13,6 milioni).
Il margine di intermediazione di Gruppo si attesta a 88,3 milioni di euro, con un incremento del 38,7% rispetto ai 63,7 milioni registrati nel 2021.
I progetti di crescita e l’ampliamento del perimetro di azione del Gruppo e il suo necessario consolidamento, si concretizzano in un aumento dei costi operativi che si attestano a fine anno a 65 milioni di euro, in aumento del 55,7% rispetto al 2021. Una crescita dettata anche da un incremento del 55% nell’organico di figure senior e junior e di consulenti di alto profilo, capaci di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Gruppo. Nel 2022 sono state assunte 127 nuove persone, delle quali circa il 40% giovani al loro primo impiego che il Gruppo contribuirà a formare. Oggi il Gruppo bancario occupa un totale di circa 590 dipendenti e oltre 190 consulenti finanziari di Finint Private Bank, che operano su 62 uffici tra sedi territoriali e filiali a Milano, Roma e Torino. Il 60% della popolazione aziendale è sotto i 40 anni, a conferma della volontà del Gruppo di continuare ad attrarre e coltivare i talenti anche tramite formazione mirata (12.430 le ore di formazione erogate al personale nel 2022).
L’utile lordo consolidato cresce a 22,8 milioni di euro (20,8 milioni l’anno precedente, +9,4%), mentre l’utile netto si attesta a 15,8 milioni di euro.
I risultati consolidati includono il contributo di Banca Finint – attiva nella gestione delle operazioni di cartolarizzazione e di tutte le attività correlate a servizio dei veicoli di cartolarizzazione e degli emittenti di debito, nella strutturazione di operazioni di cartolarizzazione e di debito strutturato (e.g. basket bond), nella strutturazione ed il collocamento di minibond, nell’attività di consulenza e advisory sia sul fronte M&A sia sul fronte debt restructuring, nell’attività di arrangement lending nonché in attività più tradizionalmente connesse al mondo bancario – e della partecipata Finint Investments, attiva nel segmento dell’asset management.
Al 31 dicembre 2022 i risultati economici di Finint Private Bank e di Finint Revalue contribuiscono al risultato consolidato di Gruppo per il solo periodo riferito al secondo semestre 2022.
Banca Finint, anche per il 2022, ha confermato e rafforzato la leadership nel mercato italiano delle cartolarizzazioni, come testimoniato dalle 73 operazioni relative ad una vasta tipologia di assets, tra cui quelle relative a sofferenze bancarie, sofferenze derivanti da contratti di leasing (che vedono associate 6 LeaseCo) UTP, crediti commerciali, mutui commerciali, operazioni su beni mobili registrati, cartolarizzazioni sintetiche e CLO. Le controparti sono state le principali banche e fondi a livello nazionale ed internazionale che operano nel settore.
Con riferimento ai bond, il 2022 è stato un anno di notevole fermento con 129 nuovi bond e minibond (e 3 nuovi Loan) entrati in gestione nel corso dell’anno. Un track record che ha determinato il primo posto sia per numero, sia per controvalore di operazioni per importi inferiori a 50 milioni di euro da parte di imprese italiane, nella classifica degli arranger stilata nel contesto del 9° Report dell’Osservatorio sui Minibond del Politecnico di Milano. Banca Finint detiene tale posizione al top delle classifiche fin dalla nascita di questo mercato, avendo strutturato dal 2014 ad oggi circa 300 operazioni per un valore complessivo superiore ai 2 miliardi di euro.
Tra le operazioni di basket bond più rilevanti nell’anno segnaliamo Viveracqua Hydrobond 2022 e Basket Bond Italia / Bond Veneto Centro, operazioni “di sistema” realizzate attraverso emissioni congiunte di bond da parte di aziende che appartengono ad uno specifico cluster (industriale o geografico) e con l’obiettivo di raggiungere una massa critica attraente per selezionati investitori professionali, grazie anche alla diversificazione tra più emittenti ed elementi di supporto di credito mutuate da operazioni di finanza strutturata. A queste si aggiungono numerose altre emissioni di minibond stand-alone strutturate da Banca Finint, quali ad esempio il minibond emesso da Florian S.p.A, gruppo attivo nel settore del legno, e il minibond emesso da PMP Industries S.p.A, gruppo friulano leader a livello internazionale nel settore dei sistemi di trasmissione industriali. Entrambe le operazioni, del valore di 25 milioni di euro ciascuna, sono finalizzate a sostenere gli ambiziosi piani di sviluppo e crescita delle aziende.
Anche nell’ambito dell’advisory e del restructuring Banca Finint si è distinta grazie all’operazione Ceramica Dolomite, un intervento paradigmatico che ha visto la Banca coinvolgere investitori di primissimo piano in un club deal mirato all’acquisizione di un sito produttivo importante per il territorio dismesso da una multinazionale, con l’obiettivo di consentirne la reindustrializzazione, di preservare l’occupazione e di avviare una nuova struttura aziendale funzionale al rilancio sul mercato dello storico marchio. L’operazione è particolarmente significativa per il Gruppo rappresentandone appieno la mission: valorizzare le aziende del territorio, aumentandone valore e competitività, mantenendo gli headquarters e il management laddove la produzione è nata e si è sviluppata fino a diventare un’eccellenza riconosciuta e riconoscibile in Italia, e nel mondo, nel proprio settore, creando a sua volta valore per le famiglie e le realtà locali che credono e investono in un solido progetto industriale.
La controllata Finint Investments, attiva nella gestione di fondi mobiliari e immobiliari anche a supporto dell’economia reale e del fabbisogno abitativo della popolazione (social e student housing) e della green economy, ha chiuso il 2022 con una crescita dell’utile netto del 32% a quota 3,8 milioni di euro. Gli asset under management sono aumentati ad una quota di circa 3,9 miliardi (+ 11% rispetto al 2021), con oltre il 50% delle masse gestite in accordo con i principi ESG sanciti dagli UN PRI. A fine 2022 i fondi mobiliari e immobiliari gestiti dalla società erano 38, guidati da un team di 50 gestori altamente specializzati. Tra le operazioni di successo avviate nel 2022, segnaliamo il fondo immobiliare “Pitagora” dedicato agli investimenti in student housing che ha visto realizzare il primo investimento a Padova con l’acquisizione di un immobile che sarà destinato a residenze per studenti e che ad oggi ha raccolto masse per circa 50 milioni di euro. Ad oggi, prosegue nelle attività di raccolta e nella selezione di investimenti. Per il 2023 sono in fase di lancio, oltre ai fondi relativi alle strategie di investimento già in essere, due nuovi prodotti mobiliari: un fondo di private debt dedicato alle aziende sub-performing e un ELTIF di venture capital. Il primo è un FIA di private debt che ha come target il finanziamento di aziende in temporaneo squilibrio finanziario ma con buoni fondamentali industriali, di prodotto e di mercato. L’ELTIF è uno schema di investimento che ha come target l’investimento in start-up e pmi innovative. Per entrambi i prodotti si prevede l’avvio dell’operatività nel secondo trimestre 2023.
Finint Private Bank registra un utile netto relativo al 2022 pari a 1,4 milioni di euro, ottenuto anche grazie al contributo positivo derivante dalla gestione finanziaria relativa alla divisione Clientela Istituzionale. La raccolta netta complessiva si è attestata a 471 milioni di euro, dei quali 286 milioni derivanti dall’acquisizione, nel terzo trimestre dell’anno, del ramo rete da Unica Sim, portando il valore degli Asset Under Management a 2,9 miliardi di euro.
Finint Revalue e le sue partecipate, entrate nel perimetro di Gruppo a partire dal secondo semestre dell’anno, hanno prodotto un utile netto pari a 202 mila euro con riferimento alla seconda metà del 2022.